Bahamuth
Orario
Dal 26 al 31 dicembre 2019
giovedì 26 e venerdì 27 dicembre ore 21.00
sabato.28 dicembre ore 19.00
domenica 29 dicembre ore 17.00
lunedì 30 dicembre ore 21.00
martedì 31 dicembre ore 21.00 speciale capodanno
Ospitato in
Indirizzo
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Descrizione
Bahamuth
di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista
e Neilson Bispo Dos Santos
liberamente associato al “Manuale di zoologia fantastica” di J.L. Borges e M. Guerrero
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat di Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli
disegno luci Maria Pastore rielaborato da Daria Grispino
macchinista Andrea Zanarini
organizzazione Stefania Saltarelli
una produzione RezzaMastrella – La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello
Tre prologhi, un corpo
Un uomo steso fa le veci del tiranno.
E cede il passo all’atleta di Dio che volteggia sulle sbarre con le braccia della disperazione.
E poi un nano, più basso delle sue ambizioni, che usa lo scuro per fare, e la luce per dire.
Frattanto qualcuno cade dall’alto e si infila i piedi nella gola.
E quindi la realtà figurata delle vittime del povero consumo, connotate da assenza di astrazione, con il padrone unto dall’autorità del denaro.
Ma si affaccia Bahamuth, l’essere supremo, che dopo breve apparizione si sottrae al tempo e al giudizio. Mentre la merce si mescola a corpi fatti a pezzi.
Pezzi di uomo ancora da nascere ma già immolati alla meschinità costituita.
E viaggiatori dell’anima con il corpo stanco, alloggiati come bestie a copulare nel grande albergo della carne mozza. Intanto le sfilate della vanità su corpi zoppi e deceduti.
E un amico che parla senza voce e sente senza orecchie. Ma il senso della vita si incontra solo all’infinito dove l’uomo fa la fine del capretto da sgozzare. Brufoli e depressioni tristemente accomunati con le bibite a ghiacciare le parole nella gola. Ma la corsa al vestire il corpo nudo e verme non da tregua all’uomo pellegrino, mentre le braccia del padrone, camuffate da proletariato, saltano al ritmo di una danza di classe. E l’orologio segna sempre l’ora in cui un passerotto castrato, si affaccia e grida la sua costernazione sotto forma di cucù, per poi rientrare diligente nella trappola del tempo. Editti a favore di chi non ha. Urla squassanti di chi non è.
Urla come indiani, urla che non vengono capite perché non le si vuol capire.
Ma come Bahamuth sostiene il mondo, così le immagini si sovrappongono.
E il gran finale, con i personaggi a fare la figura degli sguatteri mentre l’autore che li muove è il gerarca dalla lingua biforcuta.
L’autore è il male dell’opera.
La programmazione potrebbe subire modifiche o annullamenti. Si consiglia di verificare il sito e/o la pagina facebook del teatro.