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Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano

Tipologia: Chiesa non parrocchiale

Indirizzo

Indirizzo: Clivo Argentario, 1
Zona: Rione Campitelli (Foro Romano- Campidoglio-P.Venezia) (Roma centro)

Contatti

Orario

La Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è ancora chiusa al pubblico per i lavori di restauro mentre è visitabile il Carcere Mamertino.

Descrizione

La Chiesa fu edificata nel 1546 dall’ Arciconfraternita dei Fabbri e dei Falegnami, costituitasi nel 1540;  prima di allora si riuniva nell’antico Carcere Mamertino, sotto l’attuale Chiesa.

Alla fine del Cinquecento, la Confraternita decise di rinnovare la Chiesa incaricando del progetto Giacomo Della Porta. Nel 1597 venne tuttavia approvato il disegno di Giovan Battista Montano, architetto ed intagliatore milanese che seguì i lavori fino alla conclusione nel 1602. Dopo la morte del Montano, avvenuta nel  1621, fu nominato architetto della Confraternita Giovan Battista Soria che diresse l’ampliamento dell’Oratorio e la costruzione della sagrestia. Al Soria succedette Antonio del Grande che completò i lavori.

La facciata della chiesa si presenta a doppio ordine, con finestrone centrale e timpano triangolare; fu disegnata dal Montano. In origine era decorata da pitture ad affresco e su lavagna, probabilmente eseguite da Avanzino Nucci e completate  nella seconda metà del Seicento. Attualmente sono appena visibili, nell’ordine inferiore  La Fuga in Egitto  sopra il portale, ed i Santi  Pietro e Paolo nei riquadri laterali.

L'interno della chiesa, dedicata nel 1663, è a navata unica.

Il soffitto ligneo fu disegnato dal Montano, autore del rilievo centrale con la Natività (1612).

Tra i dipinti, pregevole è lo Sposalizio della Vergine del pittore Horace Le Blanc (1605) e menzione a parte merita quella che è considerata la tela più importante della chiesa, cioè Il Presepio o Natività prima opera pubblica del giovane Carlo Maratti (1651).

L’annesso Oratorio di San Giuseppe, un gioiello davvero inaspettato, ospita un soffitto meravigliosamente intagliato, unitamente al bellissimo ciclo di affreschi dipinto dal pittore Marco Tullio Montagna nella prima metà del Seicento.

Data di ultima verifica: 06/07/22 16:27
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