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Palazzo Poli - Fontana di Trevi

Tipologia: Edifici

Indirizzi

Indirizzo: Via Poli, 54
Zona: Rione Trevi (Quirinale-Tritone-Barberini) (Roma centro)
Indirizzo: Via della Stamperia, 6
Zona: Rione Trevi (Quirinale-Tritone-Barberini) (Roma centro)

Contatti

Telefono: 06 699801 ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA

Orario

Sede dell'Istituto Centrale per la Grafica - Calcografia e Gabinetto delle Stampe.

Descrizione

L’edificio, su cui poggia la Fontana di Trevi, è il risultato di diverse fasi costruttive.

Il nucleo più antico fu commissionato da Lelio dell’Anguillara, duca di Ceri, che nel 1566 aveva acquistato il preesistente palazzo Del Monte ubicato in quell’area. L’incarico di costruire il nuovo edificio, inglobando anche proprietà vicine, fu dato all’architetto Martino Longhi il Vecchio (1573) e, alla sua morte, a Ottaviano Mascherino. Dopo gli ingrandimenti effettuati dalla famiglia Borromeo, eredi della proprietà Ceri, la residenza fu acquistata nel 1678 da Lucrezia Colonna, poi sposa di Giuseppe Lotario Conti, duca di Poli nel Lazio, da cui deriva il nome del palazzo. A lui, fratello del papa Innocenzo XIII, si devono infatti altri importanti ampliamenti e l’acquisto degli edifici adiacenti con fronte sulla piazza di Trevi: il palazzetto dei Carpegna (già Schiavo) e la casa dell’Arte della Lana (già Vitelleschi). La ristrutturazione delle nuove parti inglobate estesero il complesso ai definitivi confini fra il 1728 e il 1730, poco prima dell’inizio dei lavori per la nuova fontana di Nicola Salvi, nel 1732. L’aspetto della piazza prima di tali lavori è documentata da una stampa dell’incisore Lievin Cruyl del 1667. Nel 1808 l’edificio passò in eredità ai Cesarini e da questi, nel 1812, ai Boncompagni.

Le mura dello storico Palazzo ospitarono nel corso dell’800 diversi inquilini illustri, fra i quali si ricordano artisti e letterati: i pittori Francesco Manno e Joseph Severn, i poeti Peter Cornelius e Giuseppe Gioachino Belli, che vi compose più di duemila dei suoi 2.279 sonetti romaneschi. Dal 1834 vi abitò la principessa Zenaide Wolkonsky, animatrice di un esclusivo salotto, frequentato tra gli altri dallo stesso Belli e Nikolaj Vasil´evič Gogol’. L’edificio fu sede di logge massoniche, del consolato inglese e, dal 1857 al 1885, del Collegio Poli, nota scuola francese (frequentata anche da Trilussa) poi trasferitasi in via di San Sebastianello (attuale Collegio San Giuseppe – Istituto De Merode).

Nel 1884, i costruttori Belloni-Basevi-Vitali acquistarono l’immobile, lottizzando e demolendo il nucleo originario cinquecentesco, già in parte abbattuto in seguito all’apertura di via del Tritone nel 1883. Nel 1888 il Comune di Roma espropriò la porzione che si era salvata dalle demolizioni per salvaguardare la Fontana: l’edificio fu quindi destinato a ospitare uffici pubblici fino al 1939, quando fu ceduto a privati come pagamento per la costruzione, per conto del Governatorato, di nuovi uffici sulla via del Mare.

La nascita nel 1975 dell’Istituto Nazionale per la Grafica, con l’urgenza di raccogliere in un’unica sede le collezioni del Gabinetto Nazionale delle Stampe e quelle della Calcografia Nazionale, e le problematiche riguardanti la valorizzazione e la qualificazione culturale del centro storico, portarono alla mobilitazione degli intelletuali che individuarono in Palazzo Poli il naturale ampliamento della Calcografia. Per richiamare l’attenzione del Ministero dei Beni Culturali su questa necessità, l’allora direttore dell’Istituto Carlo Bertelli (1975-1977) promosse la ‘Battaglia per Palazzo Poli’, un assalto simbolico al portone dell’edificio che ebbe luogo il 5 giugno del 1977: le bande dei Vigili Urbani e della Scuola Popolare di Testaccio furono coinvolte nell’esecuzione di marce mentre un gruppo di bambini delle scuole elementari del centro animava alcune sagome di zuavi e carabinieri, ottenute dalle serigrafie dell’artista Paolo Tessari (Venezia 1945). Fu così che l’anno successivo ciò che rimaneva dell’antico palazzo, proprietà dell’impresa edile Tudini e Talenti, fu acquistato dall’Istituto bancario San Paolo di Torino e, infine, dal Ministero esercitando il diritto di prelazione: ma fu solo grazie al coinvolgimento di tutte le forze politiche che avevano manifestato partecipazione e interesse – tra cui il sindaco Giulio Carlo Argan e il Presidente della Repubblica Sandro Pertini – che furono trovati i fondi necessari per il suo acquisto.

Il 2008, con il trasferimento delle collezioni del Gabinetto Nazionale delle Stampe, segna la definitiva rinascita del palazzo della Fontana di Trevi, quale importante centro culturale.

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Vedi anche

Cultura e svago › Beni culturali › Beni architettonici e storici
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